PONGO, il Pinguino che voleva volare
PONGO, il Pinguino che voleva volare
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Per catturare l’attenzione dei bambini una storia deve essere accattivante, divertente e suscitare curiosità, ma per poter arricchire la loro vita, deve stimolare la loro immaginazione, aiutarli a sviluppare il loro intelletto e chiarire le loro emozioni, toccando tutti gli aspetti della loro personalità, promuovendo la fiducia in se stessi e nel proprio futuro.
Ebbene, il racconto di Pongo, il pinguino che voleva volare, risponde a tutti i requisiti di un racconto per bambini, non si smentisce Laura Altamura in questa sua nuova pubblicazione, l’autrice coniuga la sua capacità narrativa d’intrattenimento con un insegnamento leggero e profondo al contempo. Gli ingredienti della favola ci sono tutti: composizione non troppo lunga (adatta a giovani lettori), in prosa o in versi. In realtà Laura scrive in prosa, ma ci fa dono anche di qualche verso, funzionale alla narrazione. I protagonisti della favola sono solitamente gli animali, che incarnano vizi e virtù umane e c’è la morale (che è il vero motivo per cui le favole sono state ideate), un insegnamento che Laura, però, non rende totalmente esplicito, perché parla direttamente al cuore dei bambini.
In questo modo l’autrice si avvicina alla fiaba, del resto, sebbene appartengano a due generi letterari diversi, fiaba e favola hanno la medesima etimologia (il termine latino “fabula” indicava la narrazione di fatti inventati) e se nella prima la morale non è mai esplicita, nelle favole classiche la morale, come insegnamento etico, è espressa talvolta persino in forma di proverbio.
Ma qual è la morale che l’autrice lascia intravedere tra le righe della sua composizione? Ne ho scoperte diverse e sono certa che altrettanto faranno i lettori, giovani e non.
Pongo insegna ai bambini ad accettarsi così come si è, a trasformare le proprie debolezze, o quelle che si ritiene essere tali, in punti di forza, che non significa, però, arrendersi alla propria natura.
Così fosse stato il nostro amico pinguino non avrebbe né desiderato né provato a volare, considerando la sua natura di abile nuotatore e le sue ali non appropriate per librarsi nel cielo, ma Laura ci dice che il volo non è nelle ali, ed è vero, perché è nel suo cuore, nella sua forza d’animo, nel suo coraggio, che Pongo troverà la leggerezza e la forza per sfidare il cielo. Pongo ci mostra cosa significhi non smettere d’inseguire i propri sogni, qualsiasi sia lo sforzo che essi richiedono, a non lasciarsi intimorire dal giudizio degli altri e ad accettare il diverso, l’alterità e la ricchezza di cui l’altro è portatore.
Non ci resta che voltare pagina per lasciarci trasportare in paesaggi candidi dove si avventura il piccolo Pongo.