Il silenzio delle parole
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Il silenzio delle parole è stato scritto da Rita Quinzio, le cui competenze sono numerose e di comprovato valore: scrittrice affermata, laureata a Napoli in Lingue e Civiltà Orientali e a Urbino in Scienze della Formazione, è docente di Scuola
Primaria e ha collaborato con una nota rivista specializzata in educazione e insegnamento. Mi soffermo proprio sul suo
essere insegnante, poiché ho apprezzato moltissimo il fatto che leggere il suo racconto mi abbia trasportata subito, fin dalle prime righe, in quello stato d’animo di gioia calma.
In un punto preciso di questo racconto, con una semplicità tale da poter essere, a buon titolo, definita geniale, viene
spiegato il modo in cui la lettura riesce a rendere le persone leggere. Ed è esattamente ciò che mi è accaduto mentre leggevo questo racconto; una sorta di déjà-vu che mi riporta in mezzo ai miei piccoli alunni, a scuola. Penso all’emozione che mi accompagnerebbe nell’entrare in classe con questo libro tra le mani, vedere i loro sguardi felici e interrogativi, in attesa di ascoltare una nuova storia e poi guardarli mentre la storia scorre e si dipana.
Rita Quinzio tiene sulla punta delle dita, impigliata tra la penna e la carta, la capacità di insegnare, mantenendo desta la meraviglia e la sorpresa, e lieve, sulle parole che scrive, posa delicatamente un velo sottile di polvere di fata. Infatti, fuse, nonché assolutamente funzionali allo svolgersi della narrazione, nel suo racconto, sono veicolate informazioni didattiche: sulla formazione delle parole, sull’importanza dei suoni, sulle leggi della fonetica le quali, ancora una volta in modo geniale, sono mostrate ai bambini all’interno di una situazione dolcissima e sorprendente, che rende indimenticabili quelle che altrimenti sarebbero rimaste solo nozioni.
Spero con tutto il cuore, sia come insegnante, sia come mamma e nonna, che “Il silenzio delle Parole”: l’avventura della piccola Miranda, così colma di tenerezza e profonda di spiritualità, possa arrivare presto a tanti bambini, tanti in-
segnanti, tantissime scuole per offrire i suoi doni di meraviglia, lentezza, gioia calma e leggerezza pensosa e benefica
di cui noi tutti, ma soprattutto i piccoli, in questo momento, abbiamo profonda necessità.
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Primaria e ha collaborato con una nota rivista specializzata in educazione e insegnamento. Mi soffermo proprio sul suo
essere insegnante, poiché ho apprezzato moltissimo il fatto che leggere il suo racconto mi abbia trasportata subito, fin dalle prime righe, in quello stato d’animo di gioia calma.
In un punto preciso di questo racconto, con una semplicità tale da poter essere, a buon titolo, definita geniale, viene
spiegato il modo in cui la lettura riesce a rendere le persone leggere. Ed è esattamente ciò che mi è accaduto mentre leggevo questo racconto; una sorta di déjà-vu che mi riporta in mezzo ai miei piccoli alunni, a scuola. Penso all’emozione che mi accompagnerebbe nell’entrare in classe con questo libro tra le mani, vedere i loro sguardi felici e interrogativi, in attesa di ascoltare una nuova storia e poi guardarli mentre la storia scorre e si dipana.
Rita Quinzio tiene sulla punta delle dita, impigliata tra la penna e la carta, la capacità di insegnare, mantenendo desta la meraviglia e la sorpresa, e lieve, sulle parole che scrive, posa delicatamente un velo sottile di polvere di fata. Infatti, fuse, nonché assolutamente funzionali allo svolgersi della narrazione, nel suo racconto, sono veicolate informazioni didattiche: sulla formazione delle parole, sull’importanza dei suoni, sulle leggi della fonetica le quali, ancora una volta in modo geniale, sono mostrate ai bambini all’interno di una situazione dolcissima e sorprendente, che rende indimenticabili quelle che altrimenti sarebbero rimaste solo nozioni.
Spero con tutto il cuore, sia come insegnante, sia come mamma e nonna, che “Il silenzio delle Parole”: l’avventura della piccola Miranda, così colma di tenerezza e profonda di spiritualità, possa arrivare presto a tanti bambini, tanti in-
segnanti, tantissime scuole per offrire i suoi doni di meraviglia, lentezza, gioia calma e leggerezza pensosa e benefica
di cui noi tutti, ma soprattutto i piccoli, in questo momento, abbiamo profonda necessità.