San Sperate (SU), il “Giardino fantastico”

Il paese si trova nella provincia del Sud Sardegna, a venti minuti dal capoluogo. Abbiamo visitato diverse realtà artistiche presenti a San Sperate (paese natale di Pinuccio Sciola) e ammirato i numerosi murales ispirati per lo più alla vita contadina. San Sperate è il "paese museo", ma è anche il "paese delle pesche". Nel nostro girovagare, ci siamo imbattuti in un giardino leggermente diverso da quello che ci si aspetta: il “Giardino fantastico”. All'ingresso, un carrettino con la frutta, poi... Un caleidoscopio di colori e immagini, strutture per lo più in fil di ferro, statue e "racconti" di vita, eseguiti con materiale di riciclo. La nostra prima impressione è stata:" È un posto particolare".

 

 

Mentre uscivamo, passando davanti al carrettino della frutta in vendita, ci viene incontro LUI... Un omino in canottiera e bretelle, che ci saluta.

«Cercavamo lei, forse... Abbiamo girato un po' per il giardino e...»

«E non avete capito nulla», termina la frase, con un sorriso furbo da bambino monello.

LUI è Fiorenzo Pilia, classe 1935, agricoltore e autore delle opere, ma anche fautore di un pensiero molto particolare, riguardo l'esistenza dell'umanità. Parla in italiano, con parole semplici e sagge, date dal suo trascorso di giovanissimo servo pastore, con lunghe notti all'addiaccio che gli hanno concesso la consolazione del... pensare. Tutte le sue opere hanno un senso, come tutte le sue parole. Crede che la madre terra sia stata generata dalle stelle e che qualcuno dall'alto osservi l'uomo e ciò che sta facendo a se stesso e alla sua "mamma" (la chiama proprio così, mamma).

 

 

Tutta la sua vita si è svolta attorno al giardino, coltivato con alberi da frutto e costellato di opere più o meno imponenti. Si stenta a credere, vedendolo, che da solo, in 27 anni, sia riuscito a crearle.

 

 

Non predica, Fiorenzo, ma per lui parlano i suoi occhi: non sono gli occhi vacui di un vecchio, quelli che ti fissano mentre parla. Da buon figlio della Sardegna, ti fissano per cogliere il tuo animo. Racconta la genesi della terra davanti all'opera che rappresenta la mamma, mostra la nascita prima della nascita, insiste sul rispetto che l'uomo deve alla propria mamma, intesa come origine di vita...

 

 

Parla di equilibrio, nella vita, nella natura, nell'essere uomini. Quando l'equilibrio cessa di esistere, ci sono le guerre, quando l'equilibrio è perso, ci sono le malattie. La politica e le religioni, secondo Fiorenzo, rompono spesso gli equilibri dell'umanità.

 

 

Quell'ometto, analfabeta, ignorante per sua stessa ammissione, ha creato un suo mondo, nel quale mostra con semplicità i mali dell'umanità che sono conseguenza di due mancanze: equilibrio e rispetto. Pone la donna al di sopra, restituendole ciò che è suo dall'inizio dei tempi: la creazione e la capacità di organizzare il proprio corpo nell'attesa della nascita. Alla donna è dovuto rispetto perché è mamma e la donna ha la capacità di mantenere gli equilibri dell'esistenza umana perché è MAMMA.

Sono uscita da quel giardino e ho capito perché sono "fatta così". La sua saggezza, la sua semplicità nell'affrontare argomenti non studiati, ma frutto di pensieri notturni nati per cacciare via la paura, mi hanno fatto capire perché "so" e conosco, perché racconto e ricordo il passato e le origini. È tutto parte della TERRA... Il mio essere sarda mi ha dato radici forti. Sono uscita da quel giardino e ho ringraziato Fiorenzo per avermi regalato la sua energia, la sua forza, la sua storia... che è solo sua, ma anche un poco mia, perché siamo figli della stessa MAMMA. 



Testo di Irene Salidu

Fotografie di Arnaldo Citterio

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